Per districare alcuni dubbi legati al vaccino in gravidanza, vi lasciamo alcuni spunti tratti dai più recenti studi inerenti al COVID e alla gravidanza, perché crediamo che questo siano un argomento importante sia in termini medici che in termini di benessere della donna in generale.
In gravidanza le donne hanno maggiori probabilità di contrarre forme gravi di COVID.
Studiando oltre 11.400 donne con COVID-19 è stato confermato che il COVID-19 è un fattore di rischio in gravidanza, perché c’è una probabilità maggiore di contrarlo in forma grave. Le probabilità che le donne incinte con una diagnosi di COVID-19 fossero ricoverate nell’unità di terapia intensiva (ICU) erano superiori del 62% rispetto alle donne non gravide in età riproduttiva e le probabilità di aver bisogno di ventilazione invasiva erano superiori dell’88%. Uno studio5 dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ha ribadito questi risultati. Lo studio ha incluso più di 400.000 donne con un test positivo e sintomi di COVID-19, di cui 23.434 in gravidanza, e ha riscontrato aumenti simili nelle probabilità di ricovero in terapia intensiva e ventilazione invasiva nelle donne in gravidanza. Inoltre questa infezione si associa ad un aumento del rischio di patologie della gravidanza quali preeclampsia, eclampsia, sindrome HELLP e quindi di parto cesareo e prematurità (19.7%). Fortunatamente è sempre più evidente che la malattia NON sia trasmessa attraverso la placenta dalla mamma al feto. (Tratto da “Nature” del marzo 2021)
Va detto che in gravidanza il sistema immunitario riduce la propria attività rendendo le donne più vulnerabili. In particolare tra i virus peggiori per le donne in dolce attesa, vi sono quelli respiratori che risultano essere più pericolosi perché l’utero crescendo riduce la capacità polmonare, e l’ossigeno della donna viene condiviso con il feto.
Nonostante difficilmente i neonati sviluppino il COVID in forma grave, l’obiettivo della vaccinazione in gravidanza é comunque quello di tutelare sia la mamma che il bambino perché gli effetti del virus sulla madre possono comportare dei rischi anche sul bambino. In più gli anticorpi prodotti dalla mamma in gravidanza sono trasmessi al bambino attraverso la placenta e rimarranno un suo patrimonio per alcuni mesi anche dopo la nascita.
Le donne vaccinate in gravidanza sviluppano una risposta anticorpale maggiormente potente di quella prodotta dall’infezione naturale. Le rare reazioni avverse sono equiparabili, in termini di frequenza, a quelle registrate nelle donne non gravide. (American Journal of Ostetrics and Gynecology).
La presa di posizione della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia
Date tutte queste premesse la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia si è esposta per chiedere di mettere le donne in gravidanza tra le categoria ad alta priorità vaccinale, perché il vaccino protegge sia la mamma che il bambino, e considerando che attualmente non c’è una linea guida forte e l’approccio è ancora discrezionale.
Cosa succede nel mondo?
C’è una certa varietà nell’approccio a seconda del paese in cui ti trovi rispetto alla vaccinazione in gravidanza. Tutti gli esperti concordano sul fatto che non ci sono prove che suggeriscano che uno qualsiasi dei vaccini COVID-19 possa avere effetti negativi per mamma o bambino; tuttavia, alcune nazioni o organizzazioni scientifiche sono più caute di altre.
Come accennato in precedenza contrarre il COVID in gravidanza può essere spiacevole e dannoso per il feto, quindi per aiutarle a proteggerle da questi rischi, è importante che le donne in gravidanza ricevano consigli sicuri e affidabili quando si tratta di vaccinarsi contro il COVID-19. Purtroppo non è così.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente aggiornato i suoi consigli indicando che le donne in attesa di un figlio con un alto rischio di contrarre COVID-19 attraverso il lavoro, o che hanno condizioni di salute di base che li predispongono a sviluppare complicazioni dal virus, dovrebbe prendere il vaccino.
Il RCOG nel Regno Unito ha preso una posizione simile, affermando che sebbene i dati disponibili non indichino alcun problema di sicurezza o danno alla gravidanza, non ci sono prove sufficienti per raccomandare l’uso di routine dei vaccini COVID-19 durante la gravidanza e hanno riservato i vaccini per donne incinte che sono a rischio di esposizione attraverso il lavoro o che hanno condizioni di salute pregresse.
Negli Stati Uniti, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ha adottato un altro tipo di approccio affermando che i vaccini sono sicuri in gravidanza e che le donne incinte possono scegliere di averli, ma dovrebbero prima consultare i loro medici per essere sicuri.
Per fortuna, i consigli per le donne che allattano sono più chiari. L’agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA) del Regno Unito ora afferma che le donne incinte e che allattano possono ricevere il vaccino COVID-19. Il CDC ha affermato che non ci sono problemi di sicurezza per quanto riguarda i vaccini COVID e l’allattamento al seno. Questa notizia è stata accolta con favore dalle donne che allattano che ora possono assumere i vaccini in sicurezza.
La leggera differenza nei consigli rispetto alla vaccinazione in gravidanza non si basano sull’evidenza scientifica, ma sulla mancanza di un corpo ragionevole di dati. Nonostante le richieste di includere le donne incinte negli studi, spesso ciò non avviene. L’assunzione di vaccini è all’ordine del giorno durante la gravidanza: i vaccini contro l’influenza, in alcune nazioni, vengono offerti di routine alle donne in gravidanza. Non ci sono dati o rischi teorici che suggeriscano che questi vaccini sarebbero dannosi per le donne in gravidanza. Alcune organizzazioni potrebbero sbagliare per eccesso di cautela, ma con gli esiti negativi della contrazione del coronavirus nelle donne in gravidanza, sarebbe sensato adottare un approccio uniforme per prevenire la confusione (fonte Dr Amir Khan è un NHS doctor and Senior Lecturer a University of Leeds School of Medicine e Università di Bradford in UK).
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Apriamo una parentesi psicologica.
Questo è evidentemente un discorso delicato perché la decisione della madre ricade sempre sul nascituro, ma pensiamo che la poca chiarezza, e le linee guida discrezionali, non siano aspetti tranquillizzanti per la donna in attesa. In un periodo delicato e pieno di incertezze, come quello della nascita di un figlio, la sensazione che gli specialisti brancolino nel buio non è sicuramente rassicurante. Alle ansie naturali legati all’attesa e alla nascita, si aggiungono quelle legate a disinformazione in questo ambito e ciò non è sicuramente d’aiuto ad una donna in attesa.
Speriamo di aver fatto chiarezza rispetto ad alcuni dubbi.
PS pochi giorni fa è uscito un articolo, sempre su NATURE, dove si ipotizza il contrario di quanto affermato prima, cioè che la gravidanza abbia delle difese naturali da COVID. “Se la gravidanza avviene in donne sane che non presentano i principali fattori di rischio pro-infiammatori, come l’obesità o l’ipertensione, la risposta alla SARS-CoV-2 è ben controllata” riferisce Cossarizza ricercatore della facoltà di Medicina dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
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